Architetto Giovanni Andrea Berlam
Trieste, 3 luglio 1823 – 11 giugno 1892
L’ingegnere civile e architetto Giovanni Andrea Berlam, la cui famiglia aveva origine levantina o siriana, compì, tra il 1838 e il 1845, gli studi presso la Scuola Normale di Trieste.
Successivamente frequentò l’Accademia di Venezia, dove fu allievo di Francesco Lazzari (1791 –Venezia, 1871), per poi completare la sua formazione presso il Politecnico di Vienna.
Berlam, che aveva compiuto parte dei suoi studi come borsista del Comune di Trieste, nella capitale austriaca divenne amico dell’architetto Einric Hh Freiherr von Ferstel (Vienna, 7 luglio 1828–14 luglio 1883), esponente in un primo tempo del romanticismo tedesco e poi avvicinatosi ai modelli rinascimentali italiani.
Nel 1847, Berlam aprì un importante studio di architettura che venne in seguito gestito sia dal figlio Ruggero che dal nipote Arduino fino al 1946.
Durante la sua attività, Giovanni Berlam realizzò ventuno edifici, oggi tutelati dalla Soprintendenza, e quasi altrettanti oggi demoliti ricevendo anche il prestigiosoincarico dalla famiglia Morpurgo di edificare quella che sarebbe in seguito divenuta la loro dimora cittadina.
Berlam mostrava una forte predilezione per l’architettura palladiana, collocandosi in un momento di passaggio tra il neoclassicismo e lo storicismo romantico. La sua architettura era caratterizzata dalla ripresa della scuola veneziana, applicando un ingentilimento degli stili.
Entrò giovanissimo all'Accademia di Belle Arti di Venezia, allora diretta dall'architetto Pietro Nobile (1774-1854), iscrivendosi al Politecnico di Vienna nell'anno accademico 1841-42 e frequentando le lezioni fino al 1845. Qui fu allievo di Adam Burg (1797-1882), matematico e titolare della cattedra di Meccanica, di Josef Stummer (1808-1891), ordinario di Ingegneria idraulica, e di Ludwig Foerster (1797-1863), docente del corso di Composizione architettonica.
Dopo un ulteriore anno all'Accademia di Belle Arti di Vienna, nel 1846 presentò istanza all'Imperial Regio Governo del Litorale per l'ottenimento di un posto di ingegnere praticante presso la Direzione delle pubbliche costruzioni di Trieste, dove svolse per i successivi cinque anni l'apprendistato professionale.
Nel 1882 progettò il padiglione imperiale per la Prima esposizione austro-ungarica agricola industriale.
Nel 1866 fu uno dei fondatori dell'Associazione triestina per le arti e l'industria, che animava la vita politica, culturale ed economica della città. Non nascose mai i suoi sentimenti italiani e respinse più volte le onorificenze offertegli dal governo austriaco.
Le sue opere di maggior rilievo
Nel 1850 fu incaricato della sistemazione del palazzo Gopcevich a Trieste, da Spiridione Gopcevich banchiere e commerciante di origini serbe e presidente della comunità serba cittadina.
Palazzo Gopcevich
Negli anni successivi Berlam progettò, costruì o trasformò radicalmente molti edifici di abitazione, che si possono suddividere in tre grandi gruppi: il primo comprende edifici con due facciate su vie parallele tra di loro, con splendide piante e facciate mimetizzate nel tessuto urbano (casa Renner de Oesterreicher del 1854, casa Kessissoglu del 1864, l'isolato Pietro Sartorio del 1868);
Merita infine una menzione il progetto del padiglione imperiale, realizzato in occasione della Prima Esposizione austroungarica agricola industriale, tenutasi nel 1882.
Dopo quell'anno, l'architetto progettò ancora alcuni edifici e piccoli stabilimenti; aiutò con i suoi consigli il figlio Ruggero che divenne in pochi anni il titolare dello studio.
Morì a Trieste nel 1892
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| Piano | Altezza piano | Superficie Utile m2 | |
|---|---|---|---|
| Pianoterra | 5,25 | 468,54 | 1 |
| Primo piano | 3,75 | 448,88 | 2 |
| Secondo piano | 3.44 | 455.96 | 3 |
| Sottotetto abitabile | 2.70 | 454.87 | 4 |
| TOTALE | 1828.35 |
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